Il 13 novembre 2024, nell’Aula Magna della Pontificia Università Lateranense, si è svolta l’ inaugurazione dell’ Anno Accademico 2024-2025, il 252° dalla fondazione dell’Ateneo.
Protagonisti del Dies, oltre al Rettore Magnifico della PUL, S. E. Mons. Alfonso V. Amarante, C.Ss.R., S. Em. il cardinale José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, e l’attore Giacomo Poretti, noto al grande pubblico come componente del trio comico Aldo Giovanni e Giacomo.
In particolare Giacomo Poretti ha proposto alla comunità accademica un suo monologo intitolato “Per far un’anima”, per riflettere su un “organo” che i manuali di anatomia non contemplano, ma di cui si parla da
sempre: “quando si sviluppa l’anima in un essere vivente? Esiste realmente o è solo una chimera, un
desiderio? Oppure è così infinitesimale che non la si vede nemmeno con il più grande scompositore
di particelle? E alla fine, anche se la scovassimo, l’anima a che serve? Cosa ce ne facciamo? O meglio,
cosa vorrebbe farne lei di noi?”
“Il progetto – spiega Giacomo – mi frullava in testa da quando è nato mio figlio Emanuele. In
quell’occasione venne a trovarci in ospedale un anziano sacerdote che mia moglie ed io conoscevamo
bene. Si complimentò con noi e ci disse: bene, avete fatto un corpo, ora dovete fare l’anima. Questa
frase mi è rimasta dentro per molto tempo, si è sedimentata finché non mi sono deciso ad affrontare
la questione, un compito certo non facile. Ho usato il linguaggio dell’umorismo e dell’ironia –
sottolinea l’attore e autore del monologo – e mi sono posto un sacco di domande. Come nasce
l’anima? Spunta coi dentini da latte? O dopo? Quanto incide una corretta alimentazione a farla
crescere? E, nel caso, sarebbe meglio una dieta iperproteica o senza glutine, oppure povera di sodio?
Ma l’anima esiste davvero o è una nostra invenzione? E ancora: è una parola da mandare in pensione
o i tempi complicati che stiamo attraversando la rendono più che mai ineludibile?”.
Anima, dice Poretti, “è una parola che rischia l’estinzione, a fianco dei vocaboli moderni, più
chiassosi e sguaiati. E poi – prosegue Giacomo – a pensarci bene a cosa serve un’anima? Nessuno ti
chiede di esibirla: quando ti fermano i carabinieri si accontentano di patente e libretto, se fai acquisti
su internet bastano carta di credito e mail. L’anima sembra la cosa più antimoderna che possa esistere,
più antica del treno a vapore, più vecchia del televisore a tubo catodico, più demodè delle pattine da
mettere in un salotto con la cera al pavimento; lontana come una foto in bianco e nero, bizzarra come
un ventaglio, eccentrica come uno smoking e inutile come un papillon”. Eppure, resta un grande eppure al termine del monologo. A dimostrazione che l’anima non sarà certo una parola di moda, ma rimane in grado, più di tante altre, di scomodare le nostre razionali e in apparenza sicure certezze sulla nostra vita e il suo destino.
Video
Guarda il video di Vatican News su YouTube: Il Dies Academicus della Lateranense
Guarda l’intervista di Giacomo Poretti alla Lateranense: l’umorismo che salva l’anima”
Rassegna Stampa del Dies:
- L’Osservatore Romano: Dialogo e confronto a partire dall’anima
- YouTube Vatican News: – Il Dies Academicus della Lateranense
– Poretti alla Lateranense: L’umorismo che salva l’anima - RomaSette: Giacomo Poretti alla Lateranenese: «Cosa ce ne facciamo di un’anima nel 2024?»
- ANSA: La Lateranense inaugura l’anno accademico con Giacomo Poretti
- Quotidiano Nazionale: Il comico Giacomo Poretti porta il sorriso all’Università del Papa
- Vatican News: Alla Lateranense si apre l’anno accademico
- Avvenire: «L’anima come l’amicizia e l’amore non si vede nemmeno con una tac»