Giovedì 9 novembre nell’Aula Magna della Pontificia Università Lateranense, si è svolta l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2023-2024, il 251° dalla fondazione dell’Ateneo.
Ad aprire la solenne inaugurazione, Sua Em.za il Sig. Card. Angelo DE DONATIS, Gran Cancelliere dell’Università e Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, che nel suo saluto iniziale si è rivolto agli studenti con l’augurio che il nuovo anno accademico possa essere un anno di impegno gioioso:
“Sentite l’Università come una famiglia della quale siamo tutti corresponsabili, in modo che lo studio sia non solo un arricchimento culturale ma, soprattutto, un passo ulteriore verso l’acquisizione di quella maturità condivisa (cf. Ef 4,11-16) indispensabile ad ogni battezzato, a cominciare da coloro che sono stati chiamati dallo Spirito a svolgere particolari ministeri all’interno del popolo di Dio“.
Nella sua prolusione “Evangelizzare la complessità. Nuovi orizzonti per la missione della PUL“, il Prof. Paolo ASOLAN, Preside dell’Istituto Pastorale “Redemptor Hominis”, ha poi evidenziato la «duplice vocazione della comunità cristiana di edificare se stessa e di essere strumento di evangelizzazione, a servizio del mondo», delineando in particolare tre linee guida: tempo, libertà e missione. Proprio sulle implicazioni inerenti al tema della libertà, il Preside ha sottolineato come:
“Anche nella vita dell’Università potremmo desiderare di limitarci ad eseguire ordini di servizio, ad insegnare idee innocue o compiacenti col potere del momento, ad esaminare studenti più o meno distrattamente senza preoccuparci della loro effettiva crescita e senza aver creato alcun legame con loro. Il tema della libertà e della responsabilità diventerà anch’esso sempre più centrale e si riaggancia alle questioni di cui ho detto precedentemente. Potremmo produrre un’intelligenza della fede annacquata, noiosa, perfino sfigurata rispetto al portato proprio della redenzione cristianamente intesa. Invece «Cristo ci ha liberati perché restassimo liberi» scrive Paolo ai Galati: «state dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù. Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri» (Gal 5, 1.13-15). Educare a questa libertà, e vivere di questa libertà che fiorisce nella carità e nel servizio, rimarrà un compito permanente per l’Università, ma è anche qualcosa che ogni Università custodisce nel suo DNA“.
A seguire, gli interventi di Giovanni DEL GROSSO, Studente della Facoltà di Filosofia e del Dott. Marco MARTINA, in rappresentanza del Personale non docente.
A concludere il Dies Academicus, il Rettore Magnifico, S.E. Rev.ma Mons. Alfonso V. AMARANTE, C.Ss.R. che, nel dichiarare solennemente l’apertura del nuovo Anno Accademico, ha rivolto un auspicio alla Comunità Accademica Lateranense:
“Saper accogliere, formare e accompagnare numerose studentesse e studenti che provengono da tutto il mondo, non ci impone soltanto l’onere di offrire loro il massimo delle nostre competenze, della nostra presenza operosa e accogliente, ma ci fa altresì ricordare e ritematizzare che la parola “cattolica” per essere tale davvero, presuppone che sia sempre cifra di una testimonianza di universalità e di inclusività fraterna“.
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