La Lateran Law Review è la nuova Rivista della Facoltà di Diritto Civile della Pontificia Università Lateranense e si affianca alle storiche e prestigiose riviste della Facoltà e dell’Institutum Utriusque Iuris, realtà della quale la Facoltà di Diritto Civile è parte.
L’obiettivo della Rivista è far conoscere l’attività di ricerca e di studio nelle scienze giuridiche della comunità scientifica dell’Università, anzitutto nella prospettiva comparatistica che la contraddistingue. Al tempo stesso, la Lateran Law Review si offre per contribuire al dibattito dottrinale nel panorama internazionale, ospitando i contributi di Colleghi di altri Atenei che vedano in essa un mezzo di confronto possibile e un luogo di espressione del loro pensiero.
La prima uscita avviene in un momento particolarmente lieto ovvero l’anno giubilare dell’Università che celebra il 250° dalla sua istituzione voluta da Papa Clemente XIV nel 1773.
La Rivista è semestrale e ogni numero può ospitare contributi dedicati a un tema generale, saggi di argomento vario, recensioni e segnalazioni bibliografiche, nelle diverse lingue che testimoniano l’ambiente internazionale in cui la Rivista nasce.
Rivista della Facoltà di Diritto Civile
Direttore:
Prof. ssa M. Marchesi
Contatti:
lateranlawreview@pul.it
Gli autori che desiderino pubblicare i loro contributi sulla rivista sono pregati di attenersi scrupolosamente ai criteri redazionali indicati nel documento.
La Facoltà di Diritto Civile nell’Institutum Utriusque Iuris
F.P. Casavola – L. Franchini
DOTTRINA
Dalla esternalizzazione alla reinternalizzazione: le nuove garanzie per i lavoratori negli appalti privati
P. Passalacqua
Accidentalia delicti e teoria del reato: un tentativo di razionalizzazione tra ieri e domani
A. Sessa
La sanità digitale e la vulnerabilità umana nell’interazione con l’intelligenza artificiale
A. Diurni
La valutazione del merito creditizio tra prevenzione del sovraindebitamento e tutela degli altri stakeholders.
M. Benincasa
OPINIONI
Lo sport nella Costituzione. Traguardo o punto di partenza?
P. Sandulli